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Lebanon

7 – L’Altare

Il visitatore che si reca all’altare della chiesa si trova davanti ad un ologramma che rappresenta le tappe dell’incoronazione di Gesù e il suo progetto di salvezza sulla terra.

Gesù l’agnello immolato

Gesù, nel giorno del Giovedì Santo (gesto della lavanda dei piedi ai discepoli), durante il suo ultimo pasto con i dodici apostoli nel Cenacolo (Ultima Cena), abolì il sacrificio dell’Antico Testamento (sacrificio cruento) e offrì il proprio corpo e il proprio sangue per la salvezza degli uomini. Divenne così il sacrificio del Nuovo Testamento (la notte della Passione).

La corona di spine

All’alba del Venerdì Santo, sul Santo Capo di Gesù fu posta una corona di spine, all’inizio del suo cammino divino sulla via del Calvario (La Passione di Cristo).

I tre chiodi su cui poggia l’Altare

Questi sono quelli con cui Gesù fu inchiodato alla Croce (crocifissione e morte).

L’abito posto sulla lastra metallica alla base dell’Altare

È il sudario di Gesù Risorto. All’alba del terzo giorno la tomba fu trovata vuota, fatta eccezione per il sudario. Il che prova e afferma che Gesù non c’è più. Gesù è risorto ed è uscito vittorioso dal Sepolcro. (La resurrezione).

Così, nostro Signore Gesù Cristo ha coronato il suo progetto di salvezza sulla terra con la sua Resurrezione, considerata l’evento più grande di tutta la storia umana, e il dogma senza il quale non ci sarebbe cristianesimo. La Risurrezione del Signore suggella la vittoria della vita sulla morte e attesta la divinità di Gesù.

Attraverso questo ologramma ci convinciamo che dopo tanta sofferenza arriva la Resurrezione e la salvezza (Redenzione).

Ama, spera, aspetta. Nostro Signore preferisce aspettare anni per il peccatore piuttosto che farci aspettare un istante.

Maria Goretti

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